la cripta

La cripta

Vi si accede attraverso tre scale, due ai lati e una più ampia al centro. Due altre rampe portano dal piano chiesa al presbiterio.

In fondo alla scala centrale si notano degli angioletti con dei cartigli: Introibimus in tabernaculum eius (Psal 131); Signum magnum apparuit: mulier amicta solis(Apoc 12, 1); Adorabimus in loco ubi steterunt pedes eius (Psal 131): «Entriamo nei suoi atri, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi»; «Nel cielo apparve un segno grande: una donna vestita di sole».

La cripta è suddivisa in due sezioni: la prima forma l’atrio che immette alla seconda, dove in uno sfondo a calotta si trova la statua della Vergine con ai piedi il pastorello e le pecorelle.

È stata giudicata, anche recentemente, una delle più belle della Lombardia, e una delle migliori esistenti per l’armoniosa completezza degli elementi architettonici che la compongono e per il clima di spiritualità e di mistero che l’avvolge.

La statua attuale, in legno dorato, è dello scultore Poisa di Brescia. Sostituisce dal 1949 quella realizzata dal Fantoni, una «statua vestita»: di legno erano solo la testa e le mani; mentre su un’impalcatura di legno erano stese le vesti cosi da simulare il corpo.

In quell’anno la Madonna della Neve fu scelta dai parroci della Franciacorta per la «Peregrinatio Mariae» (Madonna Pellegrina): ben 42 furono le parrocchie visitate. L’evento si è poi rinnovato venticinque anni dopo – nel 1974 – in preparazione al Giubileo del 1975.

La Madonna della Neve è stata solennemente incoronata dal vescovo di Brescia, mons. Giacinto Tredici l’anno 1950, nella piazza principale di Adro, davanti alla chiesa parrocchiale. La testa della precedente statua fu utilizzata per completare la statua della Madonna del Carmine, situata nella cappella del convento.

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Degli anni 50 è anche il mosaico della calotta della cripta. Raffigura il paesaggio della Franciacorta. L’attuale pavimento della cripta, posato nel 1988, Anno Santo Mariano, è di granito «Juparanà» del Brasile. Dello stesso anno le tre gradinate che scendono in cripta, in marmo di Botticino, identiche alle originali del 1776.
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